Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Francesca da Rimini

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D'Annunzio, Gabriele 22 occorrenze

Francesca da Rimini

Paolo sale i gradini rapidamente e si volge alla Cognata che s'è ritratta verso la muraglia. Il balestriere torna alla vedetta.

Francesca da Rimini

Egli si accosta alla parete e sceglie tra le armi ordinate una mannariina.

Francesca da Rimini

Francesca si volge alla schiava che spia ancora il cielo per la finestra.

Francesca da Rimini

Francesca si avvicina alla botola in cui scende la scala della torre, e ascolta vigile

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Alcuni Balestrieri alzano i vasti pavesi dipinti e fanno impedimento alla donna che vuol raggiungere Paolo.

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Smaragdi appare all'uscio; poi udito un ordine sommesso della sua signora, dispare. Francesca rimane alla soglia.

Francesca da Rimini

Biancofiore si leva e va presso il letto pianamente. Spia: poi si volge, e torna alla sua predella.

Francesca da Rimini

S'ode battere alla piccola porta ferrata. Francesca balza in piedi, getta lo stocco sulla mensa, e si volge per uscire.

Francesca da Rimini

Dai merli è un grande saettare di fuochi che infiammano l'aria caliginosa. Paolo Malatesta si toglie dal capo l'elmetto e lo dà alla cognata.

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Paolo sale di corsa alla torre. La sua testa chiomata soverchia la gente d'arme che travaglia. Francesca gittato il dono, lo insegue chiamandolo tra

Francesca da Rimini

Al principiare della volta (poi fa qui dimoranza) riappare sull'uscio la schiava. Mentre i Musici fanno la chiusa, ella si avvicina lentamente alla

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Gianciotto è pensieroso, mentre segue Francesca verso la tavola apparecchiata. Si toglie il bacinetto, si sfibbia la gorgiera, e dà gli arnesi alla

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Malatestino s'alza e va, col sua tacito passo felino alla porta che è presso la tavola. Sta in ascolto per alcuni attimi; poi apre l'uscio

Francesca da Rimini

Francesca si separa dalla sorella e va lentamente verso l'arca. Coglie una grande rosa vermiglia, poi si rivolge; e, di sopra alla chiusura, la offre

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su uno dei candelieri di ferro; due doppieri ardono sul deschetto. Le vetrate della finestra sono aperte alla notte serena. Sul davanzale è il testo

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che coronano la più alta torre ghibellina. Alla parete destra è una porta; alla sinistra una stretta finestra imbertescata che guarda l'Adriatico.

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torcia ardente. Scompare. La piccola porta rimane aperta. Francesca si leva e guarda per entro al vano dileguarsi il bagliore. Subitamente corre alla

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l'istoria; e ciascuna porta appeso alla cintura un alberello di vetro pieno di perle minute e di stricche d'oro. Il sole del nascente marzo batte sullo

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dipinto che hanno sotto il petto una specie di manico breve, e ne dà una a ciascuna Compagna; la quale atteggiandosi alla danza, la tiene impugnata e

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. Francesca s'abbandona alla sua ansietà. Dà qualche passo per la stanza, smarritamente. Con un moto subitaneo, va a chiudere le cortine dell'alcova, che

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lampada; ma com'è più piccola delle altre, non giunge alla fiammmella del torchio.

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un uscio; il sinistro, prossimo alla mensa, conduce alle camere di Francesca; il destro, ai corridoi e alle scale. Torno torno sono distribuiti

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